Ottica Scagliola snc
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Come avevamo già spiegato in questo breve post, le condizioni di discomfort oculare legate a scarse o non equilibrate lacrimazioni sono in costante aumento.
Senza addentrarci in noiosi tecnicismi, riportiamo qui sotto uno dei case report che quotidianamente ci troviamo a registrare. Grazie alle osservazioni dei test al microscopio, effettuate prima e dopo l'applicazione di lacrime artificiali o soluzioni disinfettanti specifiche, è possibile ottenere riscontri oggettivi, e non solo soggettivi, dei miglioramenti ottenuti.
Nel caso in oggetto l'applicazione di lenti a contatto non era ancora avvenuta (pertanto è bene sfatare una volta di più il mito secondo il quale l'utilizzo di integratori lacrimali sarebbe utile o necessario solo per chi le indossi) ma nonostante la pressoché totale assenza di sintomi, all'osservazione in lampada a fessura il soggetto presentava un moderato arrossamento degli occhi, mentre il test di felcizzazione (Fig. 1) evidenziava un'allergizzazione in corso.
L'impiego di un sostituto lacrimale specifico ha riportato il quadro entro valori molto più accettabili (Fig. 2), consentendo di procedere all'applicazione di lenti a contatto senza incorrere in una probabile intolleranza che non sarebbe dipesa dall'utilizzo delle lenti ma, come spesso avviene, da un'ignorata situazione pregressa poco idonea all'applicazione.
I test lacrimali richiedono solo pochi minuti e sono estremamente utili anche in caso di lavoro prolungato al computer, intensa attività di lettura o studio, utilizzo di tablet e smartphone o applicazione saltuaria di lenti a contatto usa e getta.
Fig. 1
Fig. 2
Se vi è capitato di vedere, al supermercato, persone impegnate ad autoprescriversi gli occhiali per lettura inforcandone contemporaneamente due o tre paia presi a caso dagli espositori, sappiate che non siete gli unici. In Italia esistono circa 22 milioni di persone, di età compresa tra i 40 e 65 anni, potenzialmente interessate dal normale quanto fastidioso fenomeno della presbiopia.
Sempre più spesso queste persone ricorrono ai canali più svariati per acquistare occhiali per lettura. Tabaccherie, librerie, negozi di casalinghi, uffici postali, edicole, cartolerie, bancarelle; qualunque esercizio commerciale che non venda esclusivamente generi alimentari è infatti autorizzato, per legge, a vendere occhiali per lettura premontati. Oltre alle farmacie e, naturalmente, gli ottici.
Il successo di questi prodotti risiede senza dubbio nel prezzo particolarmente contenuto. Il sito dell'associazione Altroconsumo afferma addirittura che, nel caso degli occhiali per lettura, la qualità non sia direttamente proporzionale al prezzo né legata a uno specifico canale distributivo, poiché garantita dalla presenza dei marchi di certificazione e di informazioni tecniche a norma di legge.
Ciò che non si capisce è perché, nel caso degli occhiali per lettura e quindi della presbiopia, tutto ciò che sta a monte (dalla valutazione alla determinazione fino alla prescrizione della giusta lente per il singolo soggetto in esame) sembri non avere alcuna importanza. Non si capisce perché a una società del ventunesimo secolo che perlopiù comunica e svolge il proprio lavoro a distanze prossimali che vanno dai 30-40 centimetri dello smartphone e del tablet ai 50-60 centimetri del monitor del computer, con tutto ciò che attività così intense e prolungate comportano per il nostro sistema visivo, dovrebbero bastare un paio di occhiali premontati autoprescritti e un foglio illustrativo.
Gli occhiali premontati hanno parametri standard che raramente coincidono con quelli dei soggetti in esame. Coprono un range di correzioni ridotto da 1 a 3.5 diottrie con intervalli di 0.50, mancano cioè i quarti di diottria; circa la metà delle persone presbiti presenta mediamente astigmatismi di almeno 0.50/0.75 diottrie che gli occhiali premontati non sono in grado di correggere; in un occhiale con potere +2.50, un decentramento di 2 millimetri per occhio rispetto alla propria corretta distanza interpupillare provoca un effetto prismatico indesiderato totale di circa una diottria; l'utilizzo di lenti troppo forti, specie se il presbite è ancora nella fase iniziale, crea discomfort e spesso rende molto difficoltosa la successiva individuazione di una correzione soddisfacente. Questi sono solo alcuni esempi del perché gli occhiali per lettura non dovrebbero essere messi, dal legislatore prima e dal consumatore finale poi, sullo stesso piano della Gazzetta dello Sport o di una scatola di cerotti.
Per superare questo problema, da diversi anni mettiamo a disposizione dei nostri clienti occhiali per lettura personalizzati a prezzi che superano di poco quelli dei premontati garantendo, al contrario di questi ultimi, il rispetto di tutti i parametri tecnici necessari per un uso prolungato e confortevole. Montature più o meno ampie, con aste o sistemi magnetici estremamente pratici per un utilizzo metti-e-togli com'è quello degli occhiali per lettura, e la possibilità di arricchire la propria soluzione con trattamenti antiriflesso specifici sulle lenti.
Concludendo: se qualcosa non vi è chiaro, in questa breve descrizione del mondo degli occhiali per lettura, ecco una buona ragione per non ricorrere mai più all'autoprescrizione. Se invece vi è tutto chiarissimo, eccovene tante altre.